Ogni tanto si torna a parlare di libri. Questo è un periodo florido per l’editoria indipendente. Se vogliamo dirla in soldoni, oggi cani e porci possono scrivere e pubblicare, vedi il caso di famosi youtubers. Oddio, scrivere non credo rientri nelle loro più recondite corde, e si vede, ma non è questo il punto. Perchè se da un lato è una cosa pessima vedere in giro pubblicazioni di dubbio valore, dall’altra il self publishing ci ha regalato anche (pochi) piccoli capolavori.
Ora, io da circa un anno sono parte in causa, avendo scritto il mio libro. Scegliete voi da quale parte della barricata dovrei collocarmi, tra le capre che per sfortuna hanno un libero accesso ad un pc o tra aspiranti scrittori appena appena sufficienti.
Dopo questa svetriolata introduzione, andiamo al succo del discorso. Mi sono imbattuto in una lettura interessante, che potete trovare qui. Si tratta di un libro in lingua inglese, scaricabile gratuitamente in formato pdf, dal titolo “Virtual Race Driver, sim racing performance guide”, il quale si avvale della collaborazione dei più veloci sim racers del mondo. Con questa presentazione mi son detto “cavolo, devo leggerlo assolutamente”, e di fatti così ho fatto.
Peccato che dopo poche pagine mi è venuta un’incredibile voglia di fare qualsiasi altra cosa, tranne che continuare la lettura.
Questo libro vuole proporsi come guida nella quale vengono spiegati i segreti dei migliori piloti, i quali spiegano come fanno ad essere così veloci, dispensando consigli e aiuti. Dubito fortemente che piloti di caratura mondiale sbandierino ai quattro venti i segreti del loro successo, se chiedessi a Greger Huttu come fa ad essere così veloce, sono sicurissimo di ricevere le classiche risposte di circostanza, infarcite di frasi che anche una persona appena preparata sulla teoria ma che non ha mai guidato, sarebbe in grado di darmi. Ma col beneficio del dubbio continuo la mia lettura, scorro col ditino l’indice che riporta i nomi dei piloti che intervengono…. e ne conoscessi uno, dico uno! Vabbè, il mondo del sim racing è grande, qualcuno me lo posso essere fatto scappare, per cui continuo la lettura. Ogni pilota prima di “svelare” i suoi segreti, è riassunto nella prima pagina di ogni capitolo con una scheda tecnica personale, corredata di foto in abbigliamento rigorosamente racing, talvolta palesemente e malamente photoshoppato, per sottolineare la loro vicinanza al mondo delle corse. Vabbè, tanti sim racers corrono anche nella vita reale, ci può anche stare, però un po il naso l’ho storto. Primo pilota, e scopro che è un certo Josh Martin. Appena leggo che corre su Assetto Corsa chiudo il pdf e mi piazzo comodo in pantofole a guardare la tv riflettendo su cosa mangiare a cena. Il mio secondo pensiero è stato “meno male che il libro non si paga”. Il giorno seguente mi sono armato di coraggio e ho continuato la lettura, non senza indagare preventivamente grazie a google sui piloti interpellati, tanto per prevenire altre belle sorprese. Scopro infatti che questo Josh Martin effettivamente ha corso realmente, ma solo a livelli che sfiorano l’agonismo, tanto che il suo obiettivo è quello di arrivare a fare i test (quindi di gare non se ne parla) su una Formula 4. Il suo sito ha due o tre foto di sue comparsate reali in pista (non dissimili da semplici kartate tra amici), e un centinaio di screen presi da F1 Codemaster ed Assetto Corsa. Ora, ricevere consigli da uno così, boh, certamente li ascolterei pure, ma solo da un’orecchio. Che dia consigli basati sulla sua bravura su F1 2016 e su Assetto Corsa poi, nella mia carriera di sim racer a cosa servirebbe? Sarebbe come chiedere a mio cugino di 7 anni come fa ad essere così bravo a Mario Kart e ascoltare la sua risposta prendendo appunti per migliorare la mia guida su un simulatore.
Il libro continua tutto così, con nomi di sim driver sconosciuti che snocciolano nozioni teoriche a man bassa, cosa che si trova in qualunque guida al setup facilmente scaricabile in rete. Fatta eccezione per qualche sim driver che ha corso sul serio magari in capionati anche importanti, c’è poco da render noto. Il momento topico poi si raggiunge con un certo Michael G. Conti, al quale la scheda tecnica vanta il fatto che sia il più giovane ad aver vinto qualcosa on line. Ora, vedere un sedicenne snocciolare citazioni e nozioni tecniche mi ha fatto sorridere, ma di certo non aggiunge gran che al bagaglio culturale che un lettore aspirante sim racer potrebbe avere. Non lo dico perchè a parlare è un bambino, leggere per credere.
Ora, proviamo a trarre qualche conclusione. L’autore di questo libro è Chris Newman, e lo dico solo ora perchè di suo pugno ci saranno si è no 3 paginette. Un po poco, se si considera che dietro questo libro c’è un anno circa di preparazione. L’idea è buona, anzi, ottima. Peccato sia stata sfruttata molto ma molto male. Raccogliere pareri e consigli di piloti non significa fargli scrivere un temino, metterli tutti insieme e pubblicare un libro. Sarebbe stato bello se prima di tutto la documentazione dei piloti fosse stata più accurata, magari con i link dei campionati ai quali hanno partecipato, perchè dire di aver vinto un campionato quando magari i partecipanti erano 4 gatti che si trovavano li per caso non mi rende automaticamente un campione mondiale. Magari si sarebbe potuto fare un lavoro del tipo “racconta quella che secondo te è la tua qualità migliore in pista, quella che ti fa andare veloce”. Sviluppando un discorso del genere, statisticamente avremmo visto un argomento diverso trattato da ciascun pilota, avendo così una buona panoramica sul mondo del sim racing. Invece pressapoco tutti dicono le stesse cose, usano parole diverse per spiegare la stessa nozione, in pratica come ho fatto io in questa frase.
Potrei quindi sconsigliare questa lettura, ma in verità vi invito a leggere e giudicare voi stessi. A qualcuno magari piacerà, a me non ha entusiasmato, perchè se è vero che alla base c’è un’idea potenzialmente favolosa, il come sia stata sviluppata lascia davvero a desiderare. Apprezzabile lo sforzo, ma il risultato è… buh, non so neanche come definirlo!
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